Giuseppe Musolino, un carbonaio calabrese viene accusato ingiustamente da un membro della 'ndrangheta dell'omicidio, da lui stesso compiuto, di un altro mafioso. Al processo viene condannato, ma evadendo si dà alla macchia e inizia a vendicarsi dei falsi testimoni che lo hanno condotto in carcere; con l'aiuto della ragazza che ama intanto si nasconde nei monti calabresi. Quando davanti ad una chiesa di un santuario quest'ultima viene uccisa, Musolino realizza la sua ultima vendetta lottando corpo a corpo col vero omicida fino a colpirlo mortalmente per mezzo di un sasso scagliato con violenza sulla testa. Dopo quest'atto si costituisce davanti ai carabinieri.