Dopo vent'anni di prigionia in un gulag della Siberia il metropolita Kiril Lakota, arcivescovo di Leopoli, viene liberato grazie a un accordo tra la Santa Sede e l'Unione Sovietica. A Roma Lakota viene subito ricevuto dal Papa, che lo destina a lavorare nella Segreteria di Stato per l'avvio di rapporti diplomatici coi sovietici e lo crea cardinale prete del titolo di Sant'Attanasio. Durante la seduta arriva la notizia che il Papa ha avuto un collasso cardiocircolatorio, cui segue dopo qualche ora la sua morte. Dopo sette scrutini andati a vuoto il cardinale Rinaldi propone l'elezione del Card. Lakota per acclamazione. Gli altri cardinali approvano la proposta, e nonostante gli appelli contrari dell'interessato, raggiungono il numero di voti sufficiente per l'elezione del pontefice.